Il farmaco equivalente, o generico, è un medicinale il cui principio attivo, cioè la sostanza che svolge azione curativa, non è più coperto da brevetto (il brevetto è scaduto). Quindi è un medicinale:
• esattamente equivalente a quello da cui deriva;
• contiene la stessa quantità di principio attivo e la stessa efficacia clinica del farmaco ''di marca'';
• si assume alle stesse dosi, con le stesse modalità e per le stesse indicazioni terapeutiche;
• è sottoposto agli stessi controlli e procedure di registrazione e vigilanza che l'Agenzia Italiana del Farmaco riserva a tutti i farmaci in commercio.
Le sole differenze con i farmaci ''di marca'' sono:
• il nome: i farmaci equivalenti sono venduti in farmacia con il nome del principio attivo che contengono. Al posto dell'aspirina, per esempio, troviamo l'acido acetilsalicilico;
• il prezzo: la scadenza del brevetto permette di risparmiare sul prezzo al pubblico una percentuale non inferiore al 20 per cento. Una riduzione che non grava sulla qualità di controllo e di produzione del medicinale, ma sui costi di marketing che non comprendono più le spese di ricerca e sviluppo.